Da sempre la strategia di differenziazione di una impresa passa per la sua capacità di saper offrire ai propri clienti un prodotto/servizio unico. Nel contesto retail la leva prezzo gioca un ruolo principale per definire il giusto mix di competitività e marginalità, per fidelizzare il consumatore e distanziare la concorrenza.
Tuttavia, secondo un test messo a disposizione per le aziende retail italiane da Di.Tech sul livello di ottimizzazione dei prezzi nelle proprie imprese, emerge che molte realtà ancora oggi non utilizzino strumenti specifici e integrati di price optimization. L’ufficio pricing si misura con grandi moli dati, che deve gestire velocemente, in un contesto competitivo caotico e stressante.
Guardiamo in dettaglio le risposte al test.
DOMANDA 1 – Come valuta l’adattabilità del processo pricing della sua azienda?
DOMANDA 2 – In che misura differenzia le varie politiche di prezzo, in base ai PDV e ai canali?
DOMANDA 3 – Su che percentuale di articoli in assortimento fa costantemente azioni di pricing?
DOMANDA 4 – In base alle politiche pricing che adotta, quanto spesso varia il prezzo di un articolo?
DOMANDA 5 – Quanto spesso verifica i prezzi della concorrenza rilevata?
DOMANDA 6 – In che misura utilizza i prezzi della concorrenza per elaborare i propri prezzi o monitorare i competitor?
DOMANDA 7 – È mantenuta la coerenza di prezzo fra più articoli (articoli legati oppure in relazione fra loro)?
DOMANDA 8 – Le sue politiche pricing le portano i risultati attesi?
Per chi vuole misurarsi può effettuare il test che trovate a questo link https://www.ditechonline.it/controlloprocessopricing/
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